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venerdì 25 novembre 2011

Domani riunione al ministero per la FIAT. Rischio di aumento della mafia per il vescovo





 Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per domani alle 10 un nuovo confronto tra le parti sulla vertenza di Termini Imerese, lo stabilimento Fiat che dovrebbe essere rilevato da Dr Motor.
Al tavolo siederanno i rappresentanti del ministero del Lavoro, della Regione siciliana, dell'advisor del dicastero Invitalia, assieme ai segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e dei metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici.
Per leader della Uilm, Rocco Palombella, la riunione sarà "propedeutica" a quella in programma mercoledi' prossimo a cui parteciperanno solo i sindacati metalmeccanici e Invitalia per verificare "esclusivamente tra le due parti presenti se esistono le condizioni per arrivare ad un'intesa positiva sul futuro dello stabilimento siciliano". Un confronto che per la Uilm sara' anche l'occasione "per stemperare il clima difficile che sta caratterizzando nelle ultime ore la situazione del sito tuttora di proprieta' della Fiat".


Citta' del Vaticano, 25 nov. - La chiusura di Termini Imerese ''rischia di far aumentare la criminalita' organizzata nel Sud Italia, piu' volte ho attirato l'attenzione su questo ed ho fatto un appello alla responsabilita'''. E' quanto ha detto in un'intervista alla Radio Vaticana, il vescovo di Palermo, monsignor Paolo Romeo. Di fronte alla drammaticita' della situazione, ha aggiunto il vescovo, ''penso che la politica non sia impotente, e' indifferente, perche' ha perduto come obiettivo la promozione del bene comune e soprattutto l'attenzione alle persone''. 
''Noi stiamo alle dinamiche economiche, alle dinamiche sociali, ma poi le singole persone non vengono considerate e la politica fallisce la sua vocazione. Il politico -ha aggiunto- e' pagato non per avere un salario ma per assicurare un'avvenire migliore, uno sviluppo armonioso e non puo' mancare a questa responsabilita' che gli e' propria''. 
''Dobbiamo creare una sana distribuzione della ricchezza - ha detto ancora monsignor Romeo - in modo che ognuno possa mettere a frutto i doni che Dio ha dato. Dobbiamo pensare che ognuno debba fare qualche cosa''. ''Lo dobbiamo fare - ha aggiunto - nei quartieri, nei condomini, nelle strade; lo devono fare i padri di famiglia, i politici, gli amministratori. Dobbiamo far crescere il senso comunitario e ognuno di noi deve dare il suo contributo: nessuno si puo' escludere, si puo' sentire escluso, e guardare dalla finestra quando e' in gioco l'avvenire della nostra societa'''.

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